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VIII Convegno Apostolico – Il rapporto tra fragilità e fede

VIII Convegno Apostolico – Il rapporto tra fragilità e fede

L’ottavo Convegno Apostolico dell’Opera Don Orione in Italia apertosi mercoledì 2 ottobre nell’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con una giornata dedicata alla spiritualità nella Qualità di Vita è stato oggetto di un bel servizio (video a fondo pagina) della Chiesa di Milano, incentrato soprattutto sull’intervento di Monsignor Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, che ha introdotto la giornata.

L’Arcivescovo di Milano ha delineato il rapporto tra fede e fragilità: l’uomo da sempre si domanda il perché della malattia, della sofferenza, della morte. La fede non spiega il perché, non dà una spiegazione, ma nell’incontro con un Dio che ci ha amati fino alla Croce ci dice che non siamo soli, che anche nella sofferenza possiamo amare e essere liberi.

«Se qualcuno domanda: “Che cosa fa Dio per i fragili, i poveri, gli infelici?”; “Che cosa vuole da me che sono fragile, il Signore?”, questo interrogativo non può metterci in imbarazzo, perché si sa bene cosa Dio voglia. Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati – dove il termine salvezza ha una molteplicità di espressioni – e giungano alla conoscenza della verità. Il modo di vivere secondo Cristo è fare della vita un dono. L’uomo è libero e questa libertà può compiersi nell’amore».
Chiara la conclusione: «Ogni situazione è un’occasione, pertanto Dio non ha niente a che fare con la causa della fragilità piuttosto, donando il suo Spirito, rende possibile anche a chi è fragile di vivere come ha vissuto Gesù, di amare come Lui ha amato, di vivere la situazione come occasione adatta per accogliere la vocazione all’amore».

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