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#Alzheimer – Le iniziative orionine: Trebaseleghe

#Alzheimer – Le iniziative orionine: Trebaseleghe

Il 21 settembre ricorre la XXVI Giornata Mondiale dell’Alzheimer, un’iniziativa promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica su una patologia in forte crescita.

La demenza di tipo Alzheimer crea una distanza sempre più insormontabile tra la persona e il mondo che la circonda, privandola dell’orientamento spazio-temporale, della memoria e riducendo sempre di più la sua capacità di comunicare. A tale sofferenza si somma quella della famiglia, che assiste impotente al declino progressivo del suo caro e spesso è impreparata ad affrontare il decorso della malattia.

Per garantire alla persona con demenza una qualità di vita adeguata, per sostenere e accompagnare la famiglia in questo doloroso viaggio, le strutture dell’Opera Don Orione in Italia hanno ideato delle iniziative in occasione di questa giornata, per non dimenticare chi dimentica.

In questa prima puntata nel viaggio dentro alla demenza, presentiamo il convegno che si svolgerà il 20 settembre presso la Casa Don Orione di Trebaseleghe, Padova.

Marisa Scattolin, responsabile di struttura, ci presenta il convegno, accreditato per le professioni sanitarie, intitolato “ Al limite della vita: dialogo a quattro voci tra doveri e possibilità”.

Da dove nasce l’idea di questo convegno?

Anche lo scorso anno la Casa Don Orione ha organizzato un convegno che ha affrontato  lo stesso tema, la fragilità dell’anziano vista nel momento finale della sia vita. Da quell’espereinza sono sorte  molte domande, in particolare l’attenzione dei partecipanti si era focalizzata allora sui temi della giurisprudenza e delle cure palliative. Il convegno di quest’anno vuole dare risposta a queste domande non solo attraverso la voce dei tecnici della materia, ma anche attraverso dei tavoli di lavoro dedicati in cui ogni partecipante può trovare spazio di parola e di confronto.

Quali sono i doveri di un’opera che assiste una persona che si avvicina alla fine della sua vita?

L’elenco dei doveri potrebbe essere molto lungo, ma in cima c’è sicuramente quello di riconoscere la sacralità della Vita, soprattutto quando quest’opera sente forte il mandato di un Santo fondatore carismatico come don Orione. Ed è per questo motivo che abbiamo voluto cercare risposte non solo nell’ambito della scienza, ma anche nell’ambito della spiritualità.

Quali sono le possibilità di costruire insieme a questa persona una Qualità di Vita che ne tuteli e valorizzi la dignità e unicità?

Lavorando con persone anziane molto spesso disorientate non sempre è possibile stabilire con la persona morente una alleanza operativa. E’ invece possibile mettersi a fianco del suo familiare  e di coloro che lo avvicinano in questo particolare momento, affinché diventino la voce e gli occhi  di chi non può più esprimersi con chiarezza, ma ha il diritto di veder rispettata la propria unicità.

Cosa direbbe oggi don Orione sul tema della fragilità di anziani e malati?

Sicuramente don Orione relativamente a questi temi ci esorterebbe, oggi come non mai, ad avere sempre uno sguardo sulla persona fragile, uno sguardo materno e accogliente. Don Orione poi avrebbe anche molta attenzione per gli operatori, non dimenticando che chi accudisce ha bisogno a sua volta di essere sostenuto per vivere in maniera costruttiva questa esperienza.

 

Di seguito, la locandina del convegno: Trebaseleghe_ 20 settembre 2109

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