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Seregno – Alla scoperta della Grotta di Cornabusa

Seregno – Alla scoperta della Grotta di Cornabusa

Un bel gruppo di ospiti e operatori il 30 luglio è partito da Seregno per recarsi alla grotta di Cornabusa, in Valle Imagna, nelle Prealpi Orobie, in provincia di Bergamo. Meta della gita, il Santuario della Beata Vergine Addolorata della Cornabusa situato a Sant’Omobono Terme. Il Santuario, costruito nel ‘500,  è uno degli esempi più impressionanti in Italia di chiesa situata all’interno di una caverna naturale in cui sgorga una sorgente d’acqua. Cornabusa, infatti, significa in dialetto bergamasco roccia bucata.

All’ingresso, una lettura alla cartellonistica che illustra la storia del luogo. Angelo legge per tutti come la statua della Madonna, presente sul posto, sia stata portata lì da un’anziana donna che, durante le rivolte fra Guelfi e Ghibellini, cercò scampo nella grotta. Anni dopo una pastorella sordomuta addentrandosi nella grotta, di fronte alla statua riacquistò miracolosamente l’uso della parola e dell’udito. La notizia diffusasi fece nascere una viva devozione che favorì la nascita di una cappella trasformatasi poi in chiesa.

E proprio in quella chiesa il gruppo si raccoglie in preghiera affascinato dalla particolarità del sito: sguardi attenti agli ex voto appesi alle pareti e alla statua della Madonna di fronte alla quale Giulio e Gianni accendono dei lumini.

Dopo una visita al museo del Santuario che raccoglie antiche tavolette ex voto e alcuni oggetti liturgici di particolare valore artistico e culturale. Graziano si è soffermato a studiare un crocifisso molto particolare e lo ha raffrontato con i  manufatti da loro prodotti durante i laboratori artistici del “laboratorione”; Mario ha osservato a lungo con piacere la maglia donata dal ciclista Gimondi.

Attigue al museo, si trovano le state utilizzate da Angelo Roncalli durante i suoi frequenti soggiorni al santuario. Tale visita ha fatto riaffiorare agli ospiti ricordi legati a papa Giovanni XXIII e ai luoghi a lui cari che hanno potuto visitare in altre occasioni.

Ma quel significato può avere una gita nel Progetto Qualità di Vita per le persone disabili?

Forse ci può aiutare a capirlo Mario, uno dei tanti amici volontari che strappano sempre un sorriso felice a tutti per la loro allegria e per la loro voglia di condividere momenti spensierati insieme.

Forse lo spiega ancora meglio la gioia di Mauro esternata durante la gita: per tutti è importante visitare luoghi belli in compagnia di persone che ci vogliono bene. La bellezza di un luogo e della natura, l’affetto e il sorriso delle persone care riempiono il cuore.

 

 

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