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Bergamo – Un secolo di esperienza è un bagaglio di meraviglia

Bergamo – Un secolo di esperienza è un bagaglio di meraviglia

Un compleanno è sempre una buona occasione per far festa in famiglia: quando poi si festeggiano 100 anni lo è ancora di più! Diventa un modo per far sentire ancora più viva e vera la presenza di persone che la amano a chi sta andando verso la fine di un lungo cammino di vita: anche in questo delicato momento, non è solo.

Con questo spirito, al Centro Don Orione di Bergamo la signora Wanda il 3 maggio ha festeggiato i suoi 100 anni, portati con eleganza e saggezza. La veneranda età non ha però colpito la lucidità di pensiero di Wanda che nei giorni presecenti la ricorrenza ha chiesto al figlio di scrivere sotto dettatura il bilancio della sua vita. Le sue parole dimostrano che non bisogna arrendersi mai, che si può andare avanti e raggiungere dei traguardi anche quando si è colpiti da grandi sofferenze.

Cento anni vissuti. Una lunga vita, direi troppo lunga. Da tempo ormai vivo di ricordi.

La mente torna alla mia infanzia la cui felicità è stata presto interrotta. Rimasi orfana, prima di padre e poi di madre, che ero ancora bambina e tutto cambiò. Dalla  vita in famiglia a quella del collegio con le sue domeniche di solitudine. Solo le vacanze estive, quando con fratelli e sorelle ci si riuniva in casa di zia Giulia, tornava la serenità.

Poi  la guerra, la penuria di cibo, la paura, la morte dell’amato marito. Ma  la vita continua.

Come vedova di guerra  iniziai il mio primo lavoro. Viveva in casa di  zia Giulia, la quale ancora una volta si faceva carico della mia vita. Con il secondo matrimonio inizio un’altra fase della vita: un marito più anziano di me, tre figli da crescere, uno scomparso dopo una grave malattia manifestatasi nei primi tre mesi di vita. Essere costretti a mettere un figlio in un istituto segna in modo indelebile la vita di una madre. Poi lo scorrere del tempo con i suoi alti e bassi, i figli che crescono e si staccano dalla famiglia, il marito che viene a mancare e la  morte del figlio malato che sarà una ferita rimasta sempre aperta.

Ora con i miei 100 anni vivo nella speranza di rincontrare presto le persone a me care e da tempo scomparse.

Ringrazio i presenti, le persone che operano in questo istituto e che si prendono cura di me in questo mio ultimo tratto di vita ed un affettuoso abbraccio ai miei cari presenti e non. Grazie,Wanda

Le parole di Wanda hanno commosso tutti i presenti, poi la festa è continuata con una buonissima torta, lo spumante e gli auguri degli altri ospiti, del personale, che ha anche organizzato un divertente intrattenimento, e dei sacerdoti del Centro.

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