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Con i bambini – Pubblicato il secondo Rapporto nazionale sulla povertà educativa minorile

Con i bambini – Pubblicato il secondo Rapporto nazionale sulla povertà educativa minorile

A Roma, il 10 Aprile, è stato presentato il secondo Rapporto Nazionale sulla povertà educativa minorile, promosso da Con i Bambini, impresa sociale, costituita il 15 giugno 2016, per attuare i programmi del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, previsti dal Protocollo d’Intesa stipulato il 29 aprile 2016 tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Presidente di Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria.

Da questo rapporto emerge che sono i minori i soggetti più colpiti dalla povertà assoluta.

Se nel 2005 era assolutamente povero il 3,9% dei minori di 18 anni, ora la percentuale di bambini e adolescenti in povertà è triplicata e supera il 12%. Per l’Italia  il problema non è solo la condizione economica attuale, ma soprattutto il futuro, la possibilità, anche per chi nasce in una famiglia povera, di avere a disposizione gli strumenti per sottrarsi da adulto alla marginalità sociale. L’incidenza della povertà assoluta è più che doppia nei nuclei familiari dove la persona di riferimento non ha il diploma:  contrastare la povertà nella fascia più giovane della popolazione significa offrire concretamente a tutti i bambini e gli adolescenti, a prescindere dal reddito dei genitori, uguali opportunità educative.

L’Italia è quintultima in Europa per spesa in istruzione, con appena il 3,9% del Pil. Molto al di sotto della media europea del 4,7%, con grandi differenze fra le aree del Paese. Profonde disuguaglianze ci sono fra Centro e Periferia (esempio: aumentano le famiglie nei comuni cintura); fra Nord e Sud (esempio: le 5 regioni che offrono meno posti in asilo nido sono tutte del Mezzogiorno, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Campania); fra comuni più connessi e aree interne (esempio: 10,3% dei ragazzi tra 14 e 18 anni residenti in Italia vive in un comune interno senza scuola superiore statale).

“La povertà educativa minorile è spesso causa ed effetto di quella economica – ha precisato nelle conclusioni dell’incontro Stefano Buffagni, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Presidente Comitato Indirizzo Strategico del Fondo. Dal Rapporto emerge un quadro impietoso e disarmante dell’Italia, dove la scarsa mobilità sociale in atto in questi anni si ripercuote principalmente nella crescita dei bambini. Scuole e asili sono, devono essere, la base per ricucire il Paese. Le scuole devono rappresentare un forte strumento di livellamento sociale e questo deve partire dalla garanzia per i minori di avere maggiori servizi e opportunità.”

Per leggere il rapporto completo clicca QUI

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