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II domenica del tempo ordinario – Il primo segno di Gesù

II domenica del tempo ordinario – Il primo segno di Gesù

Il vangelo di Giovanni di presenta il primo dei segni operati da Gesù: l’acqua tramutata in vino. L’evangelista Giovanni non usa la parola miracoli, ma segni: non sono solo dei fatti straordinari, ma  hanno in se stessi un valore di significazione simbolica: il segno serve a rivelare un aspetto del mistero di Cristo.

Gesù è a Cana di Galilea, invitato ad un banchetto di nozze. A quale mistero rimanda l’episodio dell’acqua cambiata in vino? Il matrimonio che si celebra è quello tra Cristo e l’umanità, il segno rimanda a qualcosa di più alto della benedizione a due sposi, alll’amore di Dio per gli uomini che culminerà con la Croce.

Il messianismo che Gesù rivela a Cana è tutto proteso all’ora, che in Giovanni è l’ora della Croce: ecco perché Gesù dice alla madre “non è ancora la mia ora”. Proprio alla luce della Croce si capisce la natura profonda della gloria che a Cana per la prima volta si è fatta manifesta: potrebbe sembrare strano o addirittura scandaloso affermare che la gloria si riveli sulla Corce, che per molti è il luogo dell’umiliazione e della sconfitta. Ma questa gloria non è quella umana, la gloria di Giovanni è la manifestazione del mistero profondo di Dio, che è l’amore.

 

 

 

 

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