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La IeFP fra manutenzione repertorio nazionale e riforma IP: lo stato dell’arte

La IeFP fra manutenzione repertorio nazionale e riforma IP: lo stato dell’arte

Qual è la situazione attuale e quali sono le prospettive future dell’Istruzione e Formazione Professionale, alla luce della recente riforma della IP e della necessità di rinnovamento del Repertorio Nazionale IeFP? È stato questo l’interrogativo al centro del Seminario svoltosi a Roma il 2 luglio scorso, presso la sede ACLI di Via Marcora. Hanno preso parte all’incontro i rappresentanti dei principali enti di FP di ispirazione cattolica aderenti a FORMA (Associazione Nazionale Enti di Formazione Professionale).

L’evento, introdotto dalla Presidentessa di FORMA Nazionale Paola Vacchina, ha permesso di fornire una panoramica sulla manutenzione del Repertorio nazionale IeFP in varie chiavi: con il contributo FORMA; nel rapporto con le Istituzioni; nel contesto della nuova Istruzione Professionale.

La prima evidenza emersa durante il Seminario è quella del rinnovo del Repertorio nazionale della IeFP, in Coerenza con l’Accordo 27.07.201.
La Proposta di FORMA mira a realizzare:
1. Nuove figure/indirizzi IeFP
2. Aggiornamento di figure/indirizzi già presenti nel Repertorio IeFP.

Il Metodo si basa su:
• ricognizione di figure (e/o indirizzi) innovative dell’offerta formativa IeFP attualmente in programmazione nei sistemi regionali, frutto di curvature territoriali delle figure nazionali
• individuazione di nuove figure, rispetto a quelle presenti nel Repertorio IeFP o riconducibili ad esse mediante curvatura regionale, sulla base dei fabbisogni (emergenti/prospettici) rilevati attraverso confronti con qualificati stakeholders del mercato del lavoro (associazioni di rappresentanza, organizzazioni lavorative, tecnici di settore, ecc.)
• referenziazione delle figure ad ATECO/2007 e CP/2011 nonché a livello EQF secondo la metodologia di cui al primo Rapporto italiano di referenziazione delle qualificazioni al Quadro europeo EQF (Accordo Stato-Regioni del 20 dicembre 2012 recepito con decreto interministeriale del 13 febbraio 2013)

La Proposta metodologica FORMA sulla conferma dell’attuale approccio descrittivo a «banda larga» dello standard, ma pare necessaria una sua rimodulazione.
Per rimodulazione dell’approccio descrittivo a «banda larga» della figura nazionale si intende:
• nuova struttura di “composizione/combinazione” dello standard nazionale (parte generale + parte di indirizzo della figura) funzionale ad assicurare l’aggancio con la pluralità di profili regionali
• raccordo con l’Atlante del lavoro e delle qualificazioni (INAPP) per tutte le qualificazioni sul territorio nazionale così come previsto dal Decreto legislativo n. 13/2013 in tema di apprendimento permanente, validazione e certificazione delle competenze

I Prossimi passi mirano a:
• Approfondire la conoscenza della nuova proposta metodologica (recepita dal tavolo tecnico delle Regioni) tra i soci FORMA attraverso:
• Pianificare di seminari territoriali, dedicati alla modellazione di profili regionali di qualifica secondo la nuova impostazione metodologica
• Animare il confronto con le Regioni e P.A. meno coinvolte nel processo nazionale di aggiornamento del Repertorio IeFP attraverso:
• Presentare schemi esemplificativi del possibile aggiornamento delle figure esistenti e di individuazione di nuovi profili regionali

Per quanto riguarda il rapporto con le Istituzioni, il Dott.Mauro Frisanco (rappresentante della P.A. di Bolzano nel gruppo interistituzionale nazionale per la manutenzione del sistema IeFP), ha parlato dei tre ambiti di lavoro su cui si deve muovere: Repertorio IeFP; Standard delle competenze di Base; Certificazione. Il tutto articolato in varie fasi di attuazione. Al momento sono 10 le regioni che partecipano sistematicamente al gruppo tecnico.

I due interventi conclusivi sono stati focalizzati sulla manutenzione del Repertorio Nazionale nel contesto della nuova IP. Il Dott.Mattia Dolci (esperto sistemi formativi Noviter) ed il Prof.Giulio Maria Salerno (docente presso l’Università di Macerata).

Il Prof.Dolci si è soffermato sui diversi nodi che non sono stati risolti con il D.lgs. 61/2017, ma rinviati a decreti attuativi:
• Regolamento del MIUR, di concerto con MLPS, MEF, Min. Salute, previa intesa in sede di CSR e PA
Decreto del MIUR, di concerto con MLPS, MEF, previa intesa in sede di CSR e PA
• Accordo in CSR
• Decreto del MIUR, di concerto con il MLPS, previa intesa in sede di Conferenza unificata
• Intese MIUR e Regioni per definire i criteri generali dei corsi annuali per esame di stato

I punti su cui focalizzare l’attenzione sono:
• La necessità di disciplina della IeFP da parte di tutte le Regioni. Non può esserci offerta sussidiaria senza disciplina regionale e relativi standard formativi e di articolazione dell’offerta;

• L’accreditamento degli IP che intendono erogare la IeFP. Non può essere ipso iure; deve essere richiesto il rispetto di determinati requisiti professionali, strumentali e strutturali.

Per quanto riguarda le disposizioni finali, è previsto un Iter di attuazione del provvedimento. E’ attesa l’approvazione del decreto interministeriale, che renderà operative le disposizioni contenute nell’Intesa. Una volta approvato il D.I., le Regioni hanno 90 giorni di tempo per sottoscrivere appositi Accordi territoriali con gli Uffici Scolastici regionali, definendo:
• Modalità operative di realizzazione dei percorsi in sussidiaria, nel rispetto dei criteri generali definiti dalla disciplina nazionale;
• Criteri di riconoscimenti dei crediti formativi per l’accesso agli esami di Qualifica/Diploma IeFP da parte degli studenti della IP e per i passaggi tra i sistemi formativi.

Oggetto dell’intervento del Prof.Salerno è stato il D.Lgs. 61/2017, con i relativi scenari ed implicazioni per la IeFP.

I due atti fondamentali di attuazione sono tuttora in fieri:
A) il regolamento «quadro» ex art. 3, comma 3
B) Il decreto ex art. 7, comma 1, sui raccordi tra IP e IeFP e sulla sussidiarietà (invertita!)
C) A seguire altri atti, importanti per la IeFP.

E’ pronto, invece, l’Accordo Stato-Regioni ex art. 8, comma 2, sui passaggi tra IP e IeFP, che disciplina le fasi di passaggio fra IP e IeFP.

Cosa succede se gli atti attuativi non saranno approvati?
Un’importante parte del D.Lgs., quella relativa alla IeFP, rimane vigente: si tratta delle «norme generali sull’istruzione» stabilite nel decreto:
1) La presenza dei due pilastri (IP e IeFP) dell’istruzione professionalizzante con pari dignità
2) il diritto di scelta tra IP e IeFP
3) il quarto anno della IeFP assicurato dopo la qualifica
4) il corso annuale per l’esame di Stato
5) la Rete delle scuole professionali istituita ma non organizzata
6) Il riconoscimento della qualifica e del diploma professionale come titoli di studio correlati a quelli rilasciati dalla IP nel «Repertorio nazionale dei titoli etc.»

La parte sulla IP non si potrà applicare:
– Non si applicano i nuovi indirizzi di studio della IP (con tutto il nuovo assetto organizzativo e didattico), né le regole sui raccordi e passaggi con la IeFP, né la nuova sussidiarietà (previo accreditamento regionale e nel rispetto degli standard formativi stabiliti dalla Regione): e le preiscrizioni già effettuate?
– La disciplina previgente – compresa la parte sulla sussidiarietà – non si applica a partire dall’a.s. 2018-2019 gradualmente, a partire dalle prime classi.
– Occorre una norma di legge (ad esempio, con decreto-legge) per ripristinare transitoriamente l’applicazione della disciplina previgente alla IP (consentendo transitoriamente la precedente sussidiarietà?).

Come è evidente, molte sono le domande e le ipotesi che restano aperte. Alla proposta di FORMA, per un confronto con Istituzioni nazionali e territoriali, si affiancheranno incontri e seminari a livello locale, per parlare dell’argomento e rendere possibile un vero rilancio della IeFP, visti gli sconvolgimenti legislativi e politici in atto.

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