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Roma – Il Papa ordina sacerdote un giovane orionino nella giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

Roma – Il Papa ordina sacerdote un giovane orionino nella giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

Oggi, alle ore 9,15, 55ª Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni, papa Francesco ordinerà 16 diaconi nella Basilica di San Pietro tra cui l’orionino Francisc Lăcătuş.

L’evento sarà trasmesso in diretta televisiva SAT 2000  domenica 22 aprile 2018 dalle ore 9,15.

In vista di questo importante appuntamento lo scorso 18 aprile, Mons. Giovanni D’Ercole, vescovo orionino di Ascoli Piceno, ha fatto visita alla comunità Don Orione dell’Appio. Il presule ha voluto impartire una speciale benedizione di augurio al neo ordinando sacerdote Don Francisc.

Francisc Lăcătuş nasce a Iaşi (RO) il 25 maggio 1987 e in quella stessa città inizia il suo cammino di formazione presso il seminario “Don Orione”. Dopo tre anni di liceo con indirizzo in Teologia e il biennio filosofico presso l’Istituto romano-cattolico “Sfântul Iosif” di Vasile Lupu, Francisc si trasferisce in Italia per l’anno di Postulato e per il Noviziato presso Villa Borgia, a Velletri. I suoi studi proseguono all’Istituto Santa Maria di Roma e si concludono con il primo ciclo di Teologia all’Università Pontificia Salesiana. Il percorso religioso di Francisc all’interno della Piccola Opera della Divina Provvidenza continua con il Lettorato nel 2013 e due anni di tirocinio a Oradea (RO), l’Accolitato a Roma nel marzo 2014, la Professione Perpetua il 12 marzo 2017 e il Diaconato il 7 ottobre dello stesso anno. Attualmente don Francisc risiede presso la parrocchia di Ognissanti a Roma ed  ha conseguito la Licenza in Pastorale Giovanile, con una tesi su Il Progetto Orionino di Pastorale Giovanile-Vocazionale, dal 1995 al 2016. Linee di ricezione in Romania.

Dopo quattordici anni nella “Piccola Opera della Divina Provvidenza”, Francisc Lăcătuş è tra i diaconi che diventeranno sacerdoti della Congregazione di Don Orione.

Il Messaggio del Santo Padre Francesco per la 55ª Giornata di Preghiera per le Vocazioni, ha inizio con tre parole chiave: «Ascoltare, discernere, vivere la chiamata del Signore». Questi tre aspetti possono considerarsi come i pilastri dell’educazione moderna per realizzare i propri obiettivi professionali senza pentimenti e rimpianti. È risaputo, infatti, che, per avere successo in qualsiasi campo lavorativo, c’è bisogno di scoprirsi e di accettarsi. Il rischio è di essere intraprendenti senza essere consapevoli degli strumenti che “oggi” si hanno a disposizione e degli obiettivi concreti che, in un determinato arco di tempo, possono essere realmente raggiunti. Senza discernimento, ossia la fase più strategica che permette di delineare i punti più forti della propria chiamata e a stabilire i punti più deboli su cui lavorare, l’ascolto diventa un’inutile presa di coscienza di se stessi e una manciata di possibilità perdute perché è mancato il coraggio, la perseveranza e la forza di lavorare sul proprio progetto di vita e a vivere, così, la chiamata del Signore. In conclusione, scoprire di avere una vocazione, o per meglio dire, un talento, dà senso alla propria vita e rende l’individuo più proattivo a donarsi.
In altre parole, la scelta è frutto di un’attenta fase di lettura interiore e di discernimento. La vocazione cristiana, per essere più precisi, come viene scritto nel Messaggio del Santo Padre Francesco, ha sempre una dimensione profetica: «I profeti sono inviati al popolo in situazioni di grande precarietà materiale e di crisi spirituale e morale, per rivolgere a nome di Dio parole di conversione, di speranza e di consolazione. Come un vento che solleva la polvere, il profeta disturba la falsa tranquillità della coscienza che ha dimenticato la Parola del Signore, discerne gli eventi alla luce della promessa di Dio e aiuta il popolo a scorgere segnali di aurora nelle tenebre della storia».

Le parole di Papa Francesco non possono passare inosservate per chi fa parte della Famiglia di Don Orione: la Carità salverà il mondo è il progetto da realizzare e gli insegnamenti che san Luigi Orione ha lasciato ne sono gli strumenti. In particolar modo, la priorità è di stare alla testa dei tempi, analizzando il periodo storico in cui si vive e abbracciando le nuove croci del secolo per dare a questa società nuovi luoghi di integrazione e di speranza. Il mondo è fatto di persone e per salvarle da loro stesse, le parole da comunicare devono essere vere, carismatiche e persuasive affinché l’individuo si accetti con i suoi limiti e le sue imperfezioni. Un mondo in cui la carità ha trionfato attraverso la solidarietà e l’uguaglianza è un posto in cui si ha l’opportunità di creare qualcosa tanto nuovo quanto universale ed eterno.

La 55ª Giornata di preghiera per le vocazioni ci insegna, quindi, a non chiuderci in noi stessi, ma a vivere in comunione e nel dialogo per dare “oggi” più speranza a chi non sa ascoltare e a perseverare, a prendere coraggio, amando sé stessi e gli altri con opere di carità e di amore senza confini.

 

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