skip to Main Content
Menù
Fano – Primo incontro “Dove io e te siamo noi”

Fano – Primo incontro “Dove io e te siamo noi”

“Non è bene che l’uomo sia solo” (Genesi 2,18)
Si è svolto domenica 8 aprile, presso l’auditorium Masetti dell’Opera Don Orione di Fano, il primo di un ciclo di incontri aventi per tema: “Dove io e te siamo noi. Viaggio nei luoghi della relazione.”
Dopo una breve relazione introduttiva sulla storia e sulle attività dell’Opera in territorio fanese da parte di don Giorgio Cwiklak e del dott. Fabio Facchini, rispettivamente direttore dell’istituto e coordinatore della comunità per madri e gestanti, si è entrati nel vivo del tema da affrontare con l’intervento di Tommaso Foppa-Pedretti, professional coach e formatore di grande esperienza, che ha parlato al numeroso pubblico presente in sala delle dinamiche relazionali nei luoghi di incontro.
Partendo da un’acuta analisi etimologica dei due termini chiave (il sostantivo “dinamica” e l’aggettivo “relazionale”) si è rilevato come l’idea ad essi sottesa sia quella di un’energia e di una vitalità che si generano nella connessione tra le persone, le quali sono chiamate metaforicamente a varcare delle porte; proprio in questi passaggi si può stabilire la relazione tra un “io” e un “tu”. Tale dinamica relazionale è così intima all’individuo che uscirne equivarrebbe a snaturare la sua stessa essenza di essere umano.
Ma le cose, continua Foppa-Pedretti, a volte si complicano perché, all’interno di una relazione, scegliamo di occupare posizioni che conducono ad un’assenza di armonia, la quale non può che generare incomprensione e conflitto.
Sono state pertanto illustrate le quattro posizioni relazionali-tipo in una successione che va dalla massima “chiusura” del soggetto alla sua massima “apertura”.
La prima è quella dell’IO che isola i propri sensi e ignora tutto ciò che gli è intorno. Il suo è uno sguardo che non vede, le sue parole e le sue azioni annullano la relazione.
Segue la posizione dell’IO E L’ALTRO, in cui quest’ultimo, pur presente, non ha diritto di cittadinanza all’interno dello spazio dell’io, dove i soli concetti operativi sono quelli della distanza, della separazione e della differenza. È dentro questa posizione che nasce il conflitto, è in questo luogo che domina la paura dell’altro che non si conosce, è qui che lo sguardo vede solo sé; le parole e i gesti che ne conseguono ostacolano dunque la relazione.
La terza posizione è quella dell’IO E TE, dove finalmente lo sguardo è rivolto al secondo termine del binomio e le parole e le azioni che l’io produce aprono la relazione. I concetti su cui essa fa perno sono quelli di prossimità, accordo, intesa, sintonia, armonia e fiducia; il verbo che la sintetizza al meglio è lo “stare”.
Infine, vi è il NOI, l’ultima e la più “acrobatica” (così l’ha definita il relatore!) delle posizioni, in grado di coinvolgere una pluralità di persone attivando tutta una serie di atteggiamenti e pratiche costruttive. Lo sguardo stavolta è posato sul mondo, la relazione si amplia, il verbo che ne racchiude il senso profondo è “costruire”.
A conclusione del suo intervento, molto apprezzato dall’uditorio, Foppa-Pedretti ha sottolineato come, in definitiva, la chiave di una buona relazione sia l’atto dell’accogliere il prossimo.
È seguita la proiezione del film “L’insulto” del regista libanese Ziad Doueiri, selezionato dall’esperto cinematografico Luca Caprara. La pellicola, candidata all’oscar 2018 per il miglior film straniero, ha messo in scena, attraverso una regia pregevole e delle ottime prove attoriali da parte dei due protagonisti, la parabola di una dinamica relazionale che, sfociata drammaticamente in un aperto e teso conflitto, si conclude con il sofferto e commovente riconoscimento reciproco dell’altrui dignità di essere umano.
L’intensa giornata, così ricca di stimoli e riflessioni, è terminata con un rilassante e conviviale aperitivo offerto a tutti i partecipanti dal comitato organizzativo dell’Opera Don Orione.

Il prossimo incontro è domenica 6 maggio ore 17.00 con la relazione della prof.ssa Rosella Persi (Docente di Pedagogia dell’Università di Urbino).

 

Back To Top