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Madagascar – Peste polmonare: notizie dalla nostra missione di Antsofinondry

Madagascar – Peste polmonare: notizie dalla nostra missione di Antsofinondry

Era il 2 ottobre quando Don Luigi in servizio presso la Missione di Antsofinondry in Madagascar ci scrisse:

“Stiamo decidendo se iniziare o meno domani l’anno scolastico. Il motivo è a causa dell’allarme “Peste polmonare” lanciato dal governo dopo più di un mese che se ne parla e si contano già varie decine di morti; difficile però sapere la verità.

Ora la peste polmonare è arrivata in Capitale facendo già più di una decina di morti e quindi sembra che le scuole per il momento non aprano, almeno fino a nuovo ordine dal governo. È una situazione molto confusa, ma per ora non sembra che ci siano casi nella nostra zona a nord della Capitale. Se ci sono novità ti terrò informato”.

Le novità ci sono state, e purtroppo delle peggiori e confuse come succede in un paese, quello malgascio, guidato da un governo inadatto (per usare un termine decente).

Il 10 ottobre don Luigi ci ha aggiornato scrivendo:

“La situazione non è molto cambiata e resta confusa, perché secondo il governo è tutto sotto controllo mentre invece associazioni indipendenti dicono che la peste si sta sempre più diffondendo. Intanto le due isole vicine al Madagascar, Seychelles e Maurice, hanno deciso di sospendere i voli e sconsigliare formalmente di venire in Madagascar. Inoltre il ministro della istruzione ha ancora posticipato di un’altra settimana l’inizio delle scuole. Ma anche ogni manifestazione pubblica è stata sospesa fino a nuovo ordine”.

E poi venerdì 13 c’è stato un ulteriore aggiornamento di una situazione che non si sta arrestando: “Purtroppo qui la situazione si sta ulteriormente complicando, con nuovi focolai di peste un po’ in tutta l’isola e con un governo che non sa più cosa fare se non proibire tutti i tipi di raduni, aggiungere blocchi di controllo sulle strade statali in uscita da Tananarive, e nuovamente posticipare di un’altra settimana l’entrata scolastica, cioè, se tutto va bene si inizierà dopo il 23 ottobre. Ma non è sicuro. E gli ultimi dati ufficiali di oggi pomeriggio parlano di più di 500 casi accertati, di cui 57 mortali. L’Organizzazione mondiale della sanità, oltre che un consistente aiuto finanziario, ha pubblicato ieri una relazione circa la situazione affermando che ormai siamo a livello due (su tre) circa la pericolosità dell’estensione della peste in tutto il Madagascar. Le prossime settimane saranno decisive, o si riesce a bloccare l’espansione dell’epidemia o sarà ancora più difficile fermarla”.

Questo scambio di notizie con don Luigi condiviso tra tutti coloro che hanno a cuore quella missione ha ovviamente creato apprensione e molti hanno chiesto se, oltre alla preghiera (in Madagascar ogni bambino e famiglia che riceve aiuto dai benefattori italiani prega almeno tre volte al giorno per ringraziare il Signore di questa Provvidenza… quindi ora tocca a noi pregare per loro) era possibile fare qualcos’altro.

Facendo seguito alla nostra ulteriore richiesta di notizie don Luigi ha illustrato con maggiori dettagli la situazione anche rispetto alla missione:

“Capisco la vostra preoccupazione ma non potete fare molto, come anche noi non possiamo fare molto se non stare più attenti a dove si va e tenere una certa distanza dalle persone che non si conoscono ecc. Per medicine e cure è tutto nelle mani statali che con i consistenti aiuti internazionali avuti non dovrebbero avere difficoltà a contenere l’epidemia. Non vedo la necessità e la convenienza di aggiungere altri aiuti. Avere informazioni sicure è molto difficile ma è chiaro che siamo ancora lontani dalla soluzione visto che il governo ha deciso di prolungare di un’altra settimana il divieto di ogni manifestazione pubblica e la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Dove ci troviamo noi per il momento non ci sono grossi pericoli anche se siamo in una delle zone rosse della periferia della Capitale.

Sarebbe preferibile rimanere in casa, non andare in giro, evitare contatti con troppe persone…  per la paura di contagio.  Per questo tipo di peste non ci sono vaccini o medicinali di prevenzione, se non antibiotici come Bactrim, e Cotrim che in ogni caso non danno sicurezza ma solo irrubustiscono le difese immunitarie. Se qualcuno presenta i sintomi della peste (febbre alta, mal di testa, forte tosse con tracce di sangue   ecc.) deve essere subito portato nell’ospedale più vicino per essere messo in isolamento e curato (non so che tipo di medicine usino). Se presa in tempo la guarigione è nel giro di sette-dieci giorni.  Nella dichiarazione dell’OMS (Organisation Mondial de la Sanité) circa la situazione attuale (venerdì 13) non si parla di cifre perché quelle dipendono dal governo ma questa mattina i giornali riportavano la notizia di quasi seicento infettati, dei quali in gran parte guariti, ma di almeno una sessantina di morti. Un caro saluto a tutti e a presto. Ciao P. Luigi”.

Questa dunque la situazione che è in evoluzione giorno per giorno.

Vi terremo informati.

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