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Seregno – Sì ai lavori sociali per i profughi del Don Orione

Seregno – Sì ai lavori sociali per i profughi del Don Orione

Nei giorni scorsi il “tavolo migranti e povertà”, gruppo di liberi cittadini che supporta con attività di vario genere la nostra Opera di Seregno, ha presentato all’Amministrazione comunale un progetto che mira ad impiegare i richiedenti asilo in lavori socialmente utili per il Comune di Seregno.
“È un’apertura a persone ben inserite nell’Opera di Don Orione cha hanno già collaborato in maniera efficace con l’amministrazione. Persone pienamente ambientate, alloggiate in una struttura seria come il Don Orione” con queste parole il sindaco Edoardo Mazza precisa il senso del progetto in fase di definizione per avviare i richiedenti asilo ai lavori socialmente utili. “Credo sia un’iniziativa utile per i migranti e per la città. È inutile dire che alcuni servizi sono lacunosi, c’è bisogno di supportare le nostre risorse e c’è bisogno dell’aiuto di tutti: volontari, cittadini, migranti, tutti possono essere utili per dare alla città risposte che sta aspettando da tempo; penso alla pulizia dei cimiteri, dei parchi spesso lasciati pieni di immondizia da parte di persone incivili” Il primo cittadino precisa che il progetto non è ancora stato discusso in Giunta ma non vede particolari difficoltà.
Ottimisti sono anche i seregnesi (chiaramente con qualche eccezione), è stata infatti accolta positivamente dalla maggior parte dei cittadini la proposta del sindaco, molti apprezzano perché così facendo questi ragazzi saranno impegnati, perché potranno costruirsi una rete relazionale e sociale, perché saranno di supporto a rendere migliore la città; la voce delle eccezioni punta soprattutto alla loro necessità di essere qui, c’è chi li vede non come migranti scappati dal pericolo e i più temono la possibilità di conflitti sociali vista la difficile situazione dei cittadini italiani.
Anche sul fronte politico le opinioni sono diverse ma accomunate dalla consapevolezza che comunque è necessario trovare una soluzione che possa dare chiarezza a queste persone.
Non si tratta di decisioni imminenti, quindi seguiremo tutti assieme l’evolversi di queste opportunità per i ragazzi ospiti presso la nostra Casa, ma il dato positivo è che grazie anche all’attività delDon Orione la città di Seregno sta cominciando a considerare che queste persone ci sono e in un modo o nell’altro vanno considerate; sicuramente per la nostra Opera e per la città di Seregno è un altro modo per dirsi “alla testa dei tempi”.

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