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Roma – Festa di San Luigi Orione al Centro Don Orione di Monte Mario

Roma – Festa di San Luigi Orione al Centro Don Orione di Monte Mario

<16 maggio 2016: Festa Liturgica di San Luigi Orione. A Roma, nel Centro Don Orione di Monte Mario, tutta la Comunità si è raccolta per un momento di preghiera innanzi alla statua del santo che è al centro del grandioso complesso. Tutti gli ospiti del Centro: religiosi, sacerdoti, malati, operatori, ben rappresentati dal maestoso monumento, hanno coralmente espresso nella gioia fraterna e nella preghiera, il gaudio di essere sotto le ali di quella Divina Provvidenza che Don Orione ha voluto patrona della sua Istituzione. L’auspicio di tutti è stato che questa Festa Liturgica,  anche per il desiderio espresso dal vescovo Monsignor Gemma, il quale farà ufficiale domanda alla Santa Sede, è quello di estendere la festa di Don Orione al calendario universale della Chiesa, di modo che una figura tanto significativa e tanto vicina a noi, possa parlare, possa continuare a parlare a tutti coloro che l’accostano e ne avvertono in qualunque modo, soprattutto attraverso l’operato della sua istituzione caritativa, la celeste protezione e ogni benedizione>.
È proprio con le parole di Monsignor Andrea Gemma che inizia questa breve riflessione su questo giorno di grande festa e di preghiera; una giornata importante per l’intera Comunità e che – come ha ben sottolineato il Vescovo – possa far riflettere chi conosce san Luigi Orione, chi ha accettato e continua giorno dopo giorno a mettere in pratica i grandi insegnamenti del santo, ma soprattutto affinché la maestosità di questa grande figura possa essere estesa a tutti. <La Congregazione deve essere dinamica e non occorre essere tanti. Non ho mai sognato una Congregazione numerosa. Mai, mai. Non occorre il numero. Dove si è troppi non si lavora; dove si è troppi si perde tempo, si critica, si mormora e si fa qualche cosa che non è secondo lo spirito religioso> ed è proprio con le parole di Don Orione che si vuol sottolineare un aspetto cruciale: “Non è importante quantificare, ma è fondamentale qualificare”.
Ieri, 16 maggio, religiosi, operatori del Centro e tutti coloro i quali vivono quotidianamente lo spirito orionino, si son riuniti alle ore 10.00 davanti alla statua del santo per un omaggio floreale, a quello che un tempo era un semplice prete e che oggi ricordiamo come un grande santo. Durante il corso della giornata hanno avuto luogo diverse messe. Affinché questo giorno non rappresenti una semplice formalità, ci si impegni sì a ricordare gli insegnamenti più grandi che San Luigi Orione ha trasmesso quando era in vita e ha continuato a trasmettere attraverso i suoi successori, ma con l’obiettivo che vengano messi in pratica ogni singolo giorno perché solo così: “La carità salverà il mondo”.
Don Orione pretendeva e pretende anche oggi che l’intera Comunità resti sempre alla testa dei tempi. Ed è proprio per questo che non bisogna smarrire il cammino della conoscenza e della preghiera per non farsi abbindolare dai tanti peccati che quotidianamente assalgono l’animo umano. Bisogna, al contrario, riprendere l’Inferno dantesco e ripetere davanti allo specchio quelle fatidiche parole dell’Ulisse dantesco: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.  E come Dante, bisogna vivere questo viaggio infernale qual è la routine di tutti i giorni, per poter raggiungere il Paradiso celeste, quello che Don Orione stesso è riuscito a conquistare attraverso le opere di misericordia. Don Orione ci insegna ad amare il prossimo, gli ultimi e i bisognosi; Don Orione ci insegna a credere nei giovani, ma soprattutto, Don Orione insegna a credere nella Divina Provvidenza e a pregare con diligenza quella che viene chiamata la Madre della Divina Provvidenza. La Comunità onora oggi questo santo attraverso la preghiera, con l’auspicio che si continui a essere pratici, senza mai perdere quello spirito che contraddistingue fin da sempre, l’intera Congregazione. Tenendo conto delle parole di San Luigi Orione: “E se voi mi chiedete quale è questa nota che ci deve differenziare da tutte le altre Congregazioni, vi dico che la è la “dinamite della carità”.  Dobbiamo essere dinamici – e non marmotte – nella carità verso i più umili e più abbandonati dei nostri fratelli”.

Gemma 16 maggio

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