Piano nazionale Scuola Digitale
Il ministro dell’istruzione Stefania Giannini ha presentato lo scorso 27 ottobre il PNSD (Piano nazionale scuola digitale), un piano operativo organico che punta a recuperare il ritardo sul fronte digitale, documentato in tutte le statistiche internazionali. “Un progetto – ha dichiarato il ministro – che vuole riposizionare il sistema educativo italiano in un contesto internazionale in cui il digitale è un elemento pervasivo”. Il PNSD rappresenta un significativo investimento culturale e umano rivolto a tutto il personale scolastico, chiamato ad abbracciare le sfide dell’innovazione: metodologico-didattiche per i docenti, organizzative per i dirigenti scolastici e il personale amministrativo.
Dalla banda larga alla formazione dei docenti questi i punti salienti del progetto di digitalizzazione della scuola.
Il piano è organizzato in 4 passaggi fondamentali: (I) strumenti, (II) competenze, contenuti, (III) formazione, (IV) accompagnamento. Per ognuno vengono identificati obiettivi “critici”, ma raggiungibili, collegati ad azioni specifiche in grado di consentire un miglioramento complessivo di tutto il sistema scolastico.
Il Piano mette in campo 35 azioni definite con scadenze puntuali. In primo luogo intende assicurare la connessione veloce in tutte le scuole entro il 2020. Le tecnologie diventano abilitanti, quotidiane, ordinarie, al servizio dell’attività scolastica, con ricadute estese al territorio. Prioritaria la formazione del personale della scuola che deve essere messo nella condizione di vivere e non subire l’innovazione. Una formazione dei docenti centrata sull’innovazione didattica, tenendo conto delle tecnologie digitali come sostegno per la realizzazione dei nuovi paradigmi educativi .
Il piano prevede un investimento fino a 10 milioni di euro all’anno: un finanziamento strutturale che grazie a 300 snodi formativi permetterà di dare definitiva capillarità alle politiche formative. Gli USR animeranno e monitoreranno le attività condotte dagli snodi e dalle singole scuole. Un Comitato Tecnico Scientifico Regionale sarà lo strumento operativo per coordinare le azioni e potrà coinvolgere risorse umane dedicate ed esperti del territorio. Ogni scuola avrà un animatore digitale per la formazione interna alla scuola, sulla base dei bisogni comuni e dello stimolo alla partecipazione attiva nelle attività formative.
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