Paolo VI, amico di Don Orione
“I santi tra loro si incontrano sempre”: così dice Mons. Erminio Scalzi, vescovo Ausiliare di Milano, intervenuto sabato 18 aprile, nella Sala Napoleonica di Palazzo Greppi a Milano, alla presentazione del libro “Paolo VI, amico di Don Orione”, curato da Don Flavio Peloso.
Nelle parole dei relatori, Mons. Scalzi appunto, Don Flavio ed il prof. Gabriele Archetti, si ripercorre un tratto della storia della Chiesa e dell’Italia, seguendo i passi di due grandi testimoni della fede, due figure che, in tempi diversi, hanno animato e riscaldato la città di Milano.
Il legame tra Montini e Don Orione si intensifica, infatti, durante il periodo in cui è Arcivescovo di Milano: sono numerose le visite al Piccolo Cottolengo Don Orione e le inaugurazioni di nuovi reparti della Casa.
Il Card. Montini il 31 maggio 1955, nella prima della sue visite, dice:
«Io penso a che cosa confluisce in una casa di Don Orione (…) quali sono le radici di questo albero che va grandeggiando e fronteggiando di nuove opere e tante altre ancora ne promette e che ha dato a questa sua opera la sua capacità multiforme, si direbbe oggi polivalente.
Questa sera, passando per i reparti testé visitati, abbiamo visto tutte le età e condizioni: nihil a me umani alienum puto: questa è la capacità del cuore di Don Orione, questo il programma delle sue opere: niente e nessuno gli è estraneo. Questo grande alveare raccoglie ogni miseria e la trasforma in carità, accoglie ogni bisogno e vi riversa ogni bontà e lo fa salire come incenso profumato, come preghiera che veramente commuove il cielo e dal cielo viene in pioggia di grazie in Divina Provvidenza che feconda tutto questo lavoro foriero di nuovi sviluppi».
La carità è il nome non ancora pronunciato di Dio: nei gesti di carità realizzati nel Piccolo Cottolengo di Milano il card. Montini sente palpitare lo spirito che “le sorregge, lo spirito di don Orione, diciamo meglio, lo spirito di Cristo”.
Ancora oggi, siamo chiamati, come diceva Don Orione, a “seminare Cristo, la fede e la civiltà nei solchi più umili e bisognosi dell’umanità”.
Per leggere l’articolo di Don Flavio Peloso e vedere le immagini della presentazione clicca qui
