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Anime! Anime!

Anime! Anime!

Da uno scritto di Don Orione  del 25 febbraio 1939

Anime! Anime!
Non saper vedere e amare nel mondo che le anime de’ nostri fratelli.

Anime di piccoli, anime di poveri, anime di peccatori, anime di giusti,
anime di traviati, anime di penitenti, anime di ribelli alla volontà di Dio,
anime di ribelli  alla S. Chiesa di Cristo, anime di figli degeneri,
anime di sacerdoti sciagurati e perfidi, anime sottomesse al dolore,
anime bianche come colombe e anime semplici, pure, angeliche di vergini:
anime cadute nella tenebra del senso e nella bassa bestialità della carne,
anime orgogliose nel male, anime avide di potenza, e di oro, anime piene di se,
che solo vedono se, anime smarrite che cercano una via,
 anime dolenti che cercano un rifugio o una parola di pietà,
 anime urlanti nella disperazione della condanna
o anime inebriate dalle ebrezze della verità vissuta:
tutte sono amate da Cristo, per tutte Cristo è morto,
 tutte Cristo vuole salve tra le sue braccia e sul suo Cuore trafitto.

La nostra vita e tutta la nostra Congregazione dev’essere un cantico e insieme
un olocausto di fraternità universale in Cristo.
Vedere e sentire Dio Cristo nell’uomo.
Dobbiamo avere in noi la musica profondissima e altissima della carità.
Per noi il punto centrale dell’universo è la Chiesa di Cristo,
e il fulcro del dramma cristiano, l’anima.

Io non sento che una infinita, divina sinfonia di spiriti, palpitanti intorno alla Croce.
E la Croce, stilla per noi, goccia a goccia attraverso ai secoli,
il sangue divino sparso per ciascuna anima umana.
Dalla Croce, Cristo grida: Sitio!
Terribile grido di arsura che non è della carne, ma è grido di sete d’anime,
ed è per questa sete delle anime nostre che Cristo muore.
Io non vedo che un cielo, un cielo veramente divino,
perché è il cielo della Salvezza e della pace vera:
io non vedo che un regno di Dio, il regno della carità e del perdono,
dove tutta la moltitudine delle genti è la eredità di Cristo e regno di Cristo.
La perfetta letizia non può essere che nella perfetta dedizione di se a Cristo Dio
e agli uomini, a tutti gli uomini, ai più miseri come ai più fisicamente,  
moralmente deformi, ai più lontani, ai più colpevoli, ai più avversi.

Ponimi, o Signore, sulla bocca dell’inferno perché io, per la misericordia tua, lo chiuda.
Che il mio segreto  martirio per la salvezza delle anime, di tutte le anime,
sia il mio paradiso e la suprema mia beatitudine.

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