IV Domenica di Avvento – Come Giuseppe, affidati totalmente a Dio.
Dopo le perplessità e i dubbi del Battista, eccoci davanti al personaggio chiave del Vangelo dell’infanzia di Matteo: Giuseppe.
Matteo adotta una prospettiva prettamente giudaica e giuridica: Gesù è il Messia perchè è figlio legittimo di Giuseppe, discendente di Davide. Giuseppe ha quindi un ruolo niente affatto marginale: senza di lui Gesù non avrebbe potuto svolgere la sua missione e annunciare il Vangelo, perchè un figlio illegittimo non aveva diritto di parola in pubblico.
Giuseppe intuisce che c’è qualcosa più grande, che lo supera e lo tracende, perciò decide di mettersi da parte e scegliere la via più radicale: allontanare in segreto Maria e non creare scandalo. Giuseppe è uomo giusto, che nella Bibbia indica chi è fedele alla Parola del Signore, che vive secondo la sua parola: la sua giustizia è ricercare integralmente e accogliere la volontà divina.
Giuseppe si affida totalmente a Dio, di fronte a una missione che lo supera e lo trascende.
Di lui i vangeli non riportano nemmeno una parola. E’ il credente silenzioso, quel silenzio, diceva Paolo VI, è l’attività profonda del cuore che ascolta.
