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XXXII Domenica del Tempo Ordinario – Il Dio dei viventi

XXXII Domenica del Tempo Ordinario – Il Dio dei viventi

Ai tempi di Gesù i movimenti politico-religiosi erano numerosi, il più nominato è quello dei farisei, ma accanto ad essi c’erano gli erodiani, gli esseni, gli zeloti e i sadducei, che vengono menzionati nel vangelo di oggi.

I sadducei al tempo di Gesù erano molto importanti, erano un partito nazional-liberale dell’alta borghesia, con una posizione conservatrice e si attenevano rigidamente alla lettura lettrale della Legge, rifiutando la tradizione orale e il tema della resurrezione.

Partendo da una legge del Deuteronomio, che fa obbligo al fratello non sposato prendere in moglie la cognata, i sadducei presentano a Gesù un caso limite, di una donna che ha avuto per marito sette fratelli. Da questo caso parte una domanda trappola: di chi sarà moglie al momento della resurrezione?

Nonostante le parole di Gesù e la testimonianza dei primi discepoli, anche oggi persino dei cristiani non credono o mettono in dubbio che dopo la morte ci sia una ancora una vita, più piena.

La resurrezione come mero fatto fisico o biologico rischia di apparire come una assurdità, smentita com’è dalla brutalità della morte. La fede in Gesù ci dice che davanti non abbiamo il nulla, ma un genere di vita totalmente nuovo, una nuova dimensione dell’esistenza umana.

Papa Benedetto XVI, nell’enciclica Spe salvi, definisce la vita eterna come “il momento dell’immergersi nell’oceano dell’infinito amore”.

 

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