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Tortona – Assaggia Don Orione

Tortona – Assaggia Don Orione

Lìultimo week end di maggio a Tortona si svolge la manifestazione denominata “Assaggia Tortona”  con la presenza in via Emilia sud dei tradizionali gazebo di produttori, vignaioli e ristoratori del territorio con prodotti tipici, vini e piatti locali.

Quest’anno si è aggiunto un nuovo “stand” mai stato presente nelle scorse edizioni e denominato “Assaggia don Orione”.

Su iniziativa del direttore della Casa Madre della Divina Provvidenza di via Emilia 63, don Alessio Cappelli, si è deciso di offrire ai numerosi visitatori dell’iniziativa, l’opportunità di visitare anche il luogo dove San Luigi Orione abitó per tanti anni e recentemente trasformato in un museo.

Il programma ha previsto la presenza di volontari per accompagnare le persone a visitare la prima Casa della Congregazione e nel cortile interno una esposizione di tavoli con materiali informativi circa la vita e l’opera del Santo tortonese insieme ad alcuni gadget celebrativi. Accanto a libri e pubblicazioni, anche la bancarella degli Eremiti divina Provvidenza con la vendita di prodotti da loro prodotti quali miele tisane caramelle e dolciumi.

Le serate hanno visto coinvolto anche il gruppo dei profughi ucraini, ospitato dai primi dello scorso marzo presso il Paterno, che ha animato la serata di sabato con canti e musiche della loro Patria.

Tale manifestazione inedita indetta proprio nella ricorrenza del 150 mo della nascita del Santo Fondatore, ha offerto l’opportunità a tanti Tortonesi di entrare per la prima volta al Paterno dando loro modo di conoscere da vicino il carisma di don Orione e percepirne la presenza attraverso i suoi oggetti personali esposti e soprattutto di “assaggiare” il suo progetto di vita.

La gigantografia esposta su uno dei muri a piano terra che lo raffigura sorridente mentre batte le mani, permette a quanti entrano di comprendere più da vicino la sua missione e la sua capacità di “aprire le braccia ed il cuore” a tutti coloro che durante il suo cammino terreno ha avuto modo di incontrare. Come egli stesso scriveva ci testimonia la sua grande fiducia nella Provvidenza di Dio e ci indica in modo chiaro la via che soprattutto noi che operiamo nelle sue Case dobbiamo imporci di seguire.

“Nel nome della divina Provvidenza ho aperto le braccia e il cuore a sani e ammalati di ogni età, di ogni religione di ogni nazionalità: a tutti avrei voluto dare col pane del corpo il divini balsamo della Fede.”

 

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