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Chiesa – Monsignor D’Ercole torna in Africa

Chiesa – Monsignor D’Ercole torna in Africa

Il vescovo orionino Monsignor Giovanni D’Ercole è partito il 15 giugno per il Marocco.

Rientrato a febbraio dopo tre mesi trascorsi nel monastero trappista di Midelt, monsignor D’Ercole è tornato in Marocco su richiesta del cardinale arcivescovo di Rabat Cristobal Lopez Romero.

D’accordo con la Congregazione dei Vescovi e i superiori della Congregazione, egli è a disposizione delle Diocesi di Rabat e di Tangeri, per collaborare con l’arcivescovo, occupandosi particolarmente dell’accompagnamento spirituale e dell’aiuto ai sacerdoti e alle comunità parrocchiali e religiose. Offrirà anche il suo contributo per la formazione continua e l’animazione spirituale e l’aggiornamento pastorale degli agenti pastorali. Potrà inoltre partecipare alle attività in corso di dialogo ecumenico e con l’Islam.

Allo stesso tempo reca con sè un sogno: “sarebbe infatti bello – scriveva il direttore provinciale per l’Italia don Aurelio Fusi – che la nostra Congregazione raggiungesse il nord Africa dove non ha ancora piantato la sua tenda” e concludeva rivolgendosi a mons. D’Ercole: “sono contento che in Lei gli orionini già abbiano un avamposto in mezzo al popolo magrebino”.

Il vescovo risiede per ora a Casablanca per poter facilmente raggiungere le diverse comunità dell’intero Paese e, d’intesa con il cardinale Cristobal e i superiori della Congregazione, resterà in Marocco per due anni, lasciando aperta per il futuro ogni altra possibilità.

Monsignor Giovanni D’Ercole ha dichiarato:

Sono grato al Signore per la tenerezza con cui guida i miei passi anche in quest’ulteriore tappa della vita. Ringrazio il cardinale arcivescovo di Rabat e i superiori della mia Congregazione per questa provvidenziale opportunità di recarmi missionario nuovamente in Africa.

Nel 1976, giovanissimo prete, fui inviato ad aiutare due sacerdoti orionini che stavano impiantando la prima missione della Congregazione in Africa, in Costa d’Avorio.

Ora avrò la possibilità, se il Signore vorrà, di piantare la prima tenda della nostra Congregazione nell’Africa del Nord con un’opera di servizio agli ultimi, ispirandomi alle parole del nostro Fondatore: “solo la carità salverà il mondo”.

Oltre ai confratelli della mia famiglia religiosa, porto con me nel cuore i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e religiose e tutte le comunità parrocchiali e civili della diocesi di Ascoli Piceno. E ringrazio i tanti amici che mi hanno seguito e che continueranno a starmi accanto, sapendo che la distanza fisica spesso rende più saldi e consapevoli i legami dell’amicizia e della fraternità”.

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