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Milano – Notizie dal Piccolo Cottolengo

Milano – Notizie dal Piccolo Cottolengo

  • 16/10/2020

Don Pierangelo Ondei, direttore del Piccolo Cottolengo Milanese di Don Orione, è tornato a scrivere a familiari, amici e collaboratori.

La situazione della città di Milano e dell’hinterland ha raggiunto livelli preoccupanti e anche nella struttura orionina sono ritornate le precauzioni per preservare la salute degli ospiti.
Cari amici, l’ultima lettera che vi ho indirizzato risale all’8 agosto. È passato molto tempo e la situazione si è evoluta.

Dopo un’estate relativamente tranquilla il Covid 19 ha ripreso a diffondersi rapidamente. In Italia nelle ultime settimane i contagi sono notevolmente aumentati, così pure i ricoveri in terapia intensiva e, purtroppo, anche i decessi. A Milano i numeri sono particolarmente preoccupanti. In alcune residenze sanitarie del paese si sono sviluppati veri e propri focolai di infezione.

Qui al Piccolo Cottolengo nel periodo estivo ci sono stati momenti di completa assenza del virus, mentre in altre fasi si sono registrati casi sporadici di positività, a volte sintomatici e a volte no. In queste occasioni la procedura è stata quella di inviare cautelativamente gli ospiti contagiati in ospedale e di sottoporre a tampone naso-faringeo ospiti e operatori del nucleo interessato. Oltre naturalmente ad interrompere le visite dei familiari. Fortunatamente i casi sono stati pochi e si sono stati risolti con una certa rapidità.

Ora però la situazione generale del paese sta cambiando e anche al “Don Orione” abbiamo cominciato ad averne sentore. Ecco una breve panoramica.

Tutti i nuclei RSD (Disabili) e il CSS sono sani, senza la presenza del virus.  Anche il reparto di Riabilitazione non presenta casi di positività. Per quanto riguarda la RSA (Anziani), al momento 5 nuclei sono senza virus, mentre abbiamo riscontrato un caso di leggera positività al Suor Marziana e cinque al Don Sterpi 4° piano, di cui tre asintomatici. Per evitare il diffondersi del contagio, sono stati inviati in ospedale. Agli altri ospiti ed operatori è stato fatto un tampone di verifica. I canali di trasmissione del virus agli ospiti possono essere stati due: gli operatori che entrano in istituto quotidianamente per lavoro e i familiari che hanno fatto visite saltuarie.

Come dobbiamo muoverci in questo momento critico?
Per quanto riguarda gli operatori la cosa è semplice. Verrà intensificata l’azione di controllo già in atto tramite misurazione della temperatura all’ingresso, esami sierologici e tamponi al bisogno.
Per le visite dei familiari dobbiamo attenerci al Decreto della Presidenza del Consiglio emanato proprio ieri. La parte del Decreto che ci interessa è la seguente:

“L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”.

In sostanza questo testo ci riporta indietro di qualche mese, al mese di marzo, in cui tutte le residenze sono state chiuse alle visite, esclusi casi speciali da sottoporre alla direzione sanitaria.
Ovviamente siamo tenuti a mettere in pratica da subito le disposizioni governative. Pertanto dobbiamo annullare ogni precedente appuntamento preso per la visita agli ospiti.

Capisco bene che questo Decreto non solleverà particolari entusiasmi, né da parte di voi familiari né da parte degli ospiti. Ma è chiaro che è motivato dall’accelerazione della diffusione del virus che giustamente preoccupa il Governo e preoccupa anche tutti noi. Quanto sta succedendo in altri paesi europei è un monito a non cadere nelle medesime gravi situazioni.

Cari amici, stiamo vivendo un tempo davvero difficile!
Quando invito a chiedere la protezione del nostro santo fondatore Don Orione, non è solo per salvaguardarci dal virus, ma anche per ottenere quella energia e quella fiducia nel futuro che lui sapeva conservare anche in situazioni ben più drammatiche di quelle che viviamo oggi.
Ciascuno di noi, in questo tempo di crisi, è chiamato a far emergere la parte migliore di sé.

A tutti voi il mio cordiale saluto.

Don Pieragelo Ondei, direttore

 

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