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Finisce un anno, risuona il Te Deum

Finisce un anno, risuona il Te Deum

L’ultimo giorno dell’anno per molti è occasione di festa, cenoni e danze aspettando la mezzanotte.

Per i cristiani la fine di un anno è prima di tutto occasione di ringraziamento per l’anno appena trascorso. Per questo motivo, alla sera di San Silvestro, durante i primi vespri della solennità di Maria Ss. Madre di Dio, risuona un antico inno di ringraziamento, conosciuto come il “Te Deum” dalle prime parole del testo latino.

Il Te Deum intonato durante la messa vespertina dell’ultimo giorno dell’anno è un momento di grande solennità e occasione di riflessioni e bilanci, riconferme e nuovi propositi.

Anche oggi la Chiesa si raccoglie in preghiera e intona di nuovo l’inno di ringraziamento e di festosa celebrazione: Te Deum Laudamus!

Di seguito il testo in italiano e in latino.

Noi ti lodiamo, Dio ti proclamiamo  Signore.
O eterno Padre, tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli  tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode;
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico figlio,
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre per la salvezza dell’uomo.
Vincitore della morte, hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre.
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria nell’assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore, guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, di  custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza,
non saremo confusi in eterno.

Te Deum laudámus:  te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem, omnis terra venerátur.

Tibi omnes ángeli,
tibi cæli et univérsæ potestátes:
tibi chérubim et séraphim
incessábili voce proclamant:
Sanctus, Sanctus,  Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Pleni sunt cæli et terra  maiestátis glóriæ tuae.

Te gloriósus  Apostolórum chorus,

te prophetárum laudábilis númerus,

te mártyrum candidátus laudat exércitus.

Te per orbem terrárum sancta confitétur Ecclésia,
Patrem imménsæ maiestátis;

venerándum tuum verum et únicum Fílium;

Sanctum quoque * Paráclitum Spíritum.

Tu rex glóriæ, Christe.
Tu Patris sempitérnus es Filius.

Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem,

non horruísti Virginis úterum.

Tu, devícto mortis acúleo,
aperuísti credéntibus regna cælórum.

Tu ad déxteram Dei sedes, in glória Patris.
Iudex créderis esse ventúrus.
Te ergo, quæsumus, tuis fámulis súbveni,

quos pretióso sánguine redemísti.

ætérna fac cum sanctis tuis  in glória numerári.
Salvum fac pópulum tuum, Dómine,
et bénedic hereditáti tuæ.
Et rege eos, et extólle illos usque in ætérnum.
Per síngulos dies benedícimus te;
et laudámus nomen tuum in sæculum,

et in sæculum sæculi.

Dignáre, Dómine, die isto

sine peccáto nos custodíre.

Miserére nostri, Dómine, miserére nostri.
Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos,
quemádmodum sperávimus in te.
In te, Dómine, sperávi:
non confúndar in ætérnum.

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