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Testimoni del presente – La provvidenza che ti sorprende

Testimoni del presente – La provvidenza che ti sorprende

Chi viene dal sud come me spesso cresce sapendo fin da bambino che per trovare lavoro dovrà trasferirsi, lo mette da sempre in conto, chi soffrendo e chi pensando: non vedo l’ora!

Ma per me è stata tutta un’altra cosa!

Sono nato in Calabria, in un paesino della costa ionica, da una famiglia benestante proprietaria di un’azienda ben avviata e la mia idea fin da piccolo era stata di lavorare nell’azienda creata dal nonno.

Ma non sempre le cose vanno come abbiamo sognato e pensato.

 

A cambiarmi la vita fu un sequestro di persona. Sequestrarono mio zio ed io al tempo avevo appena terminato la scuola ed allora la mia famiglia decise per me: era troppo pericoloso continuare con quell’attività e così attraverso un cugino di mia madre ci fu un primo contatto con l’Opera di Don Orione.

Mi offrirono di occuparmi dell’accoglienza al loro capitolo generale a Montebello e da lì tutto ebbe inizio.

Ricordo che in quel mese mi sorprese il modo in cui mi accolsero. Sorridevano tutti! Io non conoscevo nessuno, eppure mi sentii a casa fin dal primo giorno.

Poi vennero i 10 anni a Roma. Il ruolo era quello di receptionist presso la Casa di Accoglienza Giovanni Paolo II.

Furono anni felici e ricchi di bei momenti. Ma tutto stava per cambiare ancora.

Avevo quasi 30 anni quando Don Bruno mi propose di accompagnarlo nel suo trasferimento in Calabria con il ruolo di responsabile amministrativo.

Era un sogno che si avverava! E non lo avevo nemmeno sperato. Ma le sorprese di Don Orione e della sua amata Provvidenza erano solo all’inizio.

Mi ritrovai a tornare a casa e proprio quel ritorno nella mia terra fu galeotto! Credo davvero che l’incontro con Claudia, che ora è mia moglie, sia un grande dono di Dio, così come lo sono i miei due figli: Melissa e Michele.

 

In questi anni, tornato in Calabria, non ho solo creato una famiglia. Sono cresciuto io e così anche le mie responsabilità. Negli ultimi tre anni mi hanno assegnato la responsabilità della struttura di cui prima ero responsabile amministrativo, e ne sono contento!

Il lavoro è più complicato, ma sento che ora è il mio momento di dare.

Perché quando io ho avuto bisogno Don Orione c’è stato! Le persone, alcune presenti anche oggi, che lavoravano già al Don Orione, mi hanno accolto a braccia aperte, e con un sorriso!  Ed ora tocca a me aprire le braccia per chi ha bisogno, agli ultimi.  Ora tocca a me fare in modo che tutte le persone della struttura in cui lavoro aprano le porte a chi ha bisogno, con un abbraccio ed un sorriso.

 

E sono certo che Don Orione, con la sua amata provvidenza, continuerà a stupirmi e a stupirci con novità e sorprese, basterà lasciargli aperto il nostro cuore.

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