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Genova – L’amore non ha confini

Genova – L’amore non ha confini

Le signore residenti nel reparto Santa Caterina 1 del Paverano di Genova adottano a distanza un ragazzino del Madagascar e ricevono la visita da parte dei referenti responsabili del progetto.

“Ciao Luca, sono Micaela.
Qui nel reparto Santa Caterina 1 al Paverano stavamo ammirando cosa state facendo di bello con i ragazzi delle elementari e delle medie lì all’Istituto Berna di Mestre.

A me e alla mia caposala Linda è balenata subito l’idea di vedere se era possibile fare la stessa cosa anche qui da noi con le Signore che risiedono nel nostro reparto, magari coinvolgendo anche i loro familiari e gli altri nostri colleghi… che ne dici?”
“Certo Micaela perché no ma ad una condizione: che veniamo ad incontrare queste Signore alle quali affideremo un nipotino. Desideriamo che ci conoscano, conoscano la missione, ciò che l’Opera Don Orione svolge lì da oltre 40 anni, la zona dove vive il loro “nipote a distanza”, a raccontargli qualcosa della sua povera famiglia…”

Una telefonata di qualche mese fa ha dato il via a questo nuovo progetto e, una volta contattato, Don Jean Clement in Madagascar ha subito comunicato il nome di un bambino e di una famiglia che aveva bisogno di aiuto. Al Reparto Santa Caterina 1 è stato affidato AVOTRINIAINA, un ragazzino di 12 anni che vive con la zia perché è già orfano di entrambi i genitori.
Il nome significa “la vita salvata” e le signore del reparto hanno deciso di chiamarlo semplicemente “SALVATORE”.
Micaela, Linda, Claudia hanno predisposto una bella bacheca “missionaria” sulla quale hanno subito trovato posto foto e notizie dal Madagascar in attesa che la “condizione” dettata qualche mese fa si realizzasse nella giornata di sabato 24 febbraio.
Quel sabato, che non sarà facile dimenticare, i responsabili del progetto hanno trascorso qualche ora con le signore del reparto Santa Caterina 1 del Paverano ed il personale loro addetto.
Dopo un primo incontro molto familiare e caloroso il salone è stato trasformato in una sala cinema; grazie al grande schermo predisposto e ad un bel e opportuno impianto audio, le ospiti sono “state portate” idealmente nel villaggio di Soamiandalana della missione di Antsofinondry.
Foto, video, racconti e aneddoti si sono succeduti tra un’emozione palpabile e crescente perché, quel posto e la popolazione malgascia hanno toccano sempre chiunque li incontra, anche se a distanza. Il saluto finale è arrivato direttamente dal loro nipotino Avotriniaina/Salvatore.
Qualche giorno fa infatti, Don Jean Clement ha visitato il villaggio, ha incontrato il ragazzino, gli ha scattato qualche foto e fatto qualche brevissimo video:
“Manahona (Ciao), sono Avotriniana, vi ringrazio (Misaotra) e con i miei insegnanti ringraziamo voi genitori adottanti… preghiamo per voi!”
È proprio vero che l’amore non ha confini e che più lo dividi e condividi più si moltiplica, varcando nazioni, continenti, oceani, isole… accorciando le distanze.
Anche in questa occasione ciò che è stato fatto laggiù ha “parlato” più di mille parole.

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