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Mestre – Un alunno in più in ogni classe

Mestre – Un alunno in più in ogni classe

Un momento importante del percorso di gemellaggio tra l’Istituto Berna di Mestre e la missione orionina di Antsofinondry in Madagascar si è compiuto: così ci scrive Federica, la mamma di un alunno della se-conda elementare del Berna. Venerdí 17 novembre, alla presenza del Consigliere Provinciale Don Felice Bruno e dei religiosi malgasci Don Mamisoa e Don Marcello, gli alunni delle scuole elementari e delle medie hanno ufficialmente adottato un nuovo compagno di classe.

Nasce lo scorso marzo, dopo l’incontro con il missionario orionino Don Luigi Piotto, da 25 anni in servi-zio in Madagascar, l’idea di un percorso in seno all’Istituto Berna in grado di coinvolgere tutti gli studenti, i familiari, i docenti ed i collaboratori.
L’obiettivo era quello di investire in un progetto che offrisse la possibilità di seminare e di far conoscere il bello, il buono, il “bene fatto bene” che l’Opera Don Orione promuove nel mondo, in particolare in Ma-dagascar.
“Un alunno in più in ogni classe” è il titolo scelto dalla Direzione del Berna per questo interessante pro-getto che permetterà ad ogni classe di sostenere a distanza un bambino malgascio il quale, grazie al soste-gno dei compagni italiani, potrà frequentare nel suo paese un intero anno scolastico.
Di rientro dall’esperienza vissuta in Madagascar nello scorso luglio, Luca Muffato, incaricato quale re-sponsabile dell’iniziativa, ha dapprima incontrato i familiari dei ragazzi, poi ogni classe del Centro di Formazione Professionale ed infine i collegi docenti con i rappresentanti di classe dei genitori.
Venerdì 17, alla presenza di Don Felice Bruno, di rientro dal Convegno Internazionale Missionario cele-brato a Montebello, di Don Mamisoa (della missione di Antsofinondry) e Don Marcello (di Faratsiho), ol-tre all’intera Direzione del Berna guidata da Don Stefano Bortolato e a qualche rappresentante dei genitori, l’Aula Magna ha accolto dapprima tutti i ragazzini delle scuole elementari e successivamente quelli delle classi Medie.
Inizialmente il Preside Pierangelo Salin ha presentato il Progetto a tutti i presenti: “Insieme a tutti quanti voi  nessuno escluso, – ha spiegato – vogliamo prenderci l’impegno di avere un compagno di classe in più, anche se non lo vedremo seduto sul suo banco perché questo compagno è a tanti  chilometri di distanza. Lo faremo – ha concluso Salin – con l’aiuto dei vostri genitori ma anche con qualche piccolo sacrificio da parte vostra mettendo via qualche soldino… non sarà un bambino sconosciuto perché di lui avremo sue notizie, con la posta, avremo la sua foto, la sua pagella scolastica…”.
Successivamente Luca ha presentato attraverso foto e video il territorio in cui si trova la missione portan-do idealmente i ragazzi “dentro” i villaggi, a contatto con quelle povere strutture scolastiche tanto impor-tanti per quella gente, facendo incontrare i volti di tanti bambini, i loro sorrisi, le loro voci, le danze con le quali i “vasa” (stranieri) erano stati accolti visitando i villaggi.
Finalmente è arrivato il momento di far conoscere Tatianah, Olivier, Michael, Annick, Patrick, Angelica, Princia, Yvon, Stephane… e tutti gli altri ragazzini (15 in tutto) che da quest’anno potranno frequentare una delle scuole dei 16 villaggi della missione grazie all’aiuto dei loro compagni italiani.
Mentre le immagini dei bambini e dei loro villaggi erano proiettate nel grande schermo, le tesserine con il nome di ogni bimbo venivano consegnate ai rappresentanti che vivevano con grande emozione e trepida-zione questo momento.
Don Mamisoa ha consegnato ad ogni classe un simbolo del Madagascar, la manina della Provvidenza spiegando che questa indica l’amore provvidenziale di Dio che è padre e ci accoglie, ci protegge, ci perdo-na ed è anche madre che ci accarezza, ci dona la sua tenerezza, il suo calore. Il bambino che vi si appoggia rappresenta chiunque accoglie con fiducia la provvidenza di Dio.
È stata una mattinata bellissima, carica di emozione, che subito ha riscontrato il favore dei bambini, dei ragazzi, di qualche insegnante e familiare interessato a saperne qualcosa in più in modo da aderire in pro-prio all’iniziativa o a chiedere notizie circa la possibilità di vivere una esperienza di servizio in terra mal-gascia.
Ora ogni classe cercherà il modo di creare un “ponte” che possa unire il Berna ad Antsofinondry ed ai suoi villaggi… e la “fantasia della carità”, tanto cara a Don Orione, non mancherà di ispirare anche questi pic-coli missionari che, piano piano, impareranno a conoscere quanto è bella e ricca di umanità la famiglia orionina nel mondo.

 

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