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Ottobre Missionario 2016, la lettera di Don Felice Bruno

Ottobre Missionario 2016, la lettera di Don Felice Bruno

Don Felice Bruno, consigliere provinciale incaricato per le missioni scrive una lettera alle comunità missionarie per l’Ottobre missionario che pubblichiamo qui di seguito:

Carissimi confratelli,
sono rientrato da qualche giorno dall’Ucraina e dal cuore nasce un inno di ringraziamento a Dio poiché, dopo aver seminato per quindici anni, la comunità di Leopoli comincia a raccogliere i primi frutti: un neo professo, 5 postulanti che stanno frequentando il primo anno di filosofia presso i Basiliani e 5 aspiranti. Per non parlare poi delle vocazioni nella Provincia africana (42 chierici professi) ed in India (in 14 anni: 5 preti, 6 teologi, 8 tirocinanti, 6 novizi e circa 90 tra aspiranti e postulanti).
Spontanea mi sorge una riflessione: se la Congregazione non si fosse aperta alle missioni si sarebbe ripiegata su se stessa, col rischio di “estinzione”. La Missione è vita! Bisogna uscire (rischiando anche!) per poter entrare e poi rinascere. Quando una comunità di antica tradizione cristiana, come quella italiana, esce per entrare in una nuova relazione di incontro con una Chiesa giovane, entrambe fanno esperienza di una rinascita, perché è dando che si riceve, perché “l’una offre all’altra quel profilo del volto di Cristo che non aveva ancora intravisto”. E’ ciò che affermava il nostro Fondatore ed oggi ci ripete continuamente Papa Francesco: “La Chiesa deve uscire da se stessa verso le periferie esistenziali. Quando la Chiesa diventa chiusa si ammala. …Preferisco mille volte una chiesa incidentata piuttosto che chiusa e malata”. E questo vale per la Congregazione, per la Provincia, ma anche per una parrocchia, per un istituto ed una comunità religiosa! L’Ottobre missionario, che ogni anno ritorna puntuale, sia l’occasione per un rinnovato entusiasmo, a cominciare dal nostro piccolo.
Gli obiettivi:
1. Vivere questo tempo di grazia per sollecitare le nostre Comunità e i fedeli a noi affidati ad un recupero della vocazione battesimale-missionaria.
2. Dare un abbraccio al mondo: in un mondo pieno di indifferenza e di muri…, creare sempre più ponti di comunione, ad extra (attraverso la collaborazione ed il sostegno alle nostre missioni) e ad intra (verso le periferie e gli scarti a noi vicini).
3. Accompagnare il cammino dei missionari con la preghiera grata a Dio per il loro servizio pastorale.
4. Incoraggiare, spronare e sostenere le vocazioni missionarie, soprattutto nei giovani: spesso i giovani attendono solo un piccolo input, una proposta! L’8-9 ottobre ci ritroveremo a Tortona con circa 60 giovani, volontari presso la nostra missione del Madagascar.
5. Invitare gli anziani ed i malati ad offrire il mistero del dolore e della sofferenza per la redenzione del mondo.

In sintonia con il Giubileo straordinario in corso, il tema di quest’anno è “Nel nome della Misericordia”. In effetti è proprio “nel nome della Misericordia”, sperimentata nella nostra esistenza, che abbiamo detto sì a Dio e, ogni giorno, rinnoviamo la nostra adesione a Lui, nostro primo amore! E’ proprio “nel nome della Misericordia” che le missionarie e i missionari sono inviati fino agli estremi confini della terra per portare la bella notizia della tenerezza di Dio e della salvezza offerta ad ogni uomo. E’ “nel nome della Misericordia” che ogni religioso, ogni comunità e parrocchia devono farsi missionari, affinché a tutti “possa giungere il balsamo della misericodia come segno del Regno di Dio già presente in mezzo a noi” (Misericodiae Vultus n.5).
Come sempre non mancano i sussidi che vi saranno giunti dagli Uffici Missionari Diocesani e che ci aiutano a vivere questo mese in tono diverso, con un pò di creatività ed entusiasmo. Tuttavia a breve potrete scaricarli anche dal sito della provincia cliccando sul “bottone” della sezione Ottobre missionario nel lato destro oppure direttamente da QUI.
Infine perché nell’arco del mese non invitare qualche confratello africano studente a Sette Sale (Don Andrè, Don Costant, Don Paul, Don Simplice), qualche confratello missionario rientrato in Italia o anche qualche chierico tirocinante? È l’occasione per un’animazione più efficace sia nelle parrocchie che negli istituti con i nostri ospiti, dipendenti e laici orionini. Ma è anche una bella opportunità di conoscenza reciproca: diamo a questi giovani sacerdoti e chierici l’opportunità d’incontrare i confratelli, di visitare le nostre opere ed è per noi l’occasione per conoscere meglio, attraverso di loro, le nostre missioni.
A tutti un cordiale saluto e l’augurio di buon cammino in uscita, “nel nome della Misericordia”!

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