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Madagascar – Campo di servizio a Faratsiho

Madagascar – Campo di servizio a Faratsiho

Pubblichiamo il racconto testimonianza di due volontarie, Angela Federico e Paola Formenton, sull’esperienza del campo di servizio in Madagascar.
È trascorsa a Faratsiho la prima settimana del campo di servizio in Madagascar, che anche quest’anno si è potuto realizzare grazie alla risposta positiva di alcuni giovani volontari che saranno impegnati presso le missioni orionine fino al prossimo 28 agosto, sotto la guida di Don Luciano Mariani.

Faratsiho è in campagna, a circa 180 Km di distanza dalla capitale. In macchina il percorso è di 4 ore lungo una strada che solo pochi anni fa è stata asfaltata rendendo così il tragitto più percorribile. Ma la macchina è un privilegio che solo pochi possono permettersi; la maggior parte della gente arriva a Faratsiho camminando a piedi o usufruendo del Taxibus, un pulmino sovraccarico di persone e bagagli. Accolti da Don Sandro Mora, responsabile della comunità, sabato pomeriggio abbiamo visitato il paese; camminando per quelle vie, piccole e piene di buche e polvere, non è stato difficile percepire la povertà che abita quei luoghi ma, allo stesso tempo, leggere così tanta serenità nei volti della gente! A Faratsiho sono quasi tutti contadini; lavorano la terra e portano gli animali al pascolo. Altri fabbricano mattoni. Vivono del poco che hanno e sono felici. Faratsiho è un luogo in cui la povertà e la semplicità della gente si mescolano ad una grande forza, fisica ma anche interiore, che si manifesta attraverso la gioia della condivisione e la ricchezza delle piccole cose.
Domenica mattina 1004 persone hanno ricevuto il sacramento della Cresima. È stato emozionante vedere celebrare la Santa Messa all’aperto, le panche allineate e tanti ragazzi vestiti di bianco che partecipavano a gruppi con canti animati; una liturgia vissuta da tutti con grande partecipazione. Lunedì è iniziato il nostro lavoro: abbiamo aiutato Don Sandro a riparare un tratto di strada che da Faratsiho porta a Mandriarivo, riempiendo di sassi alcune enormi buche; tanti bimbi, appena vedevano noi “vasa’”, scendevano a valle e ci aiutavano a caricare le pietre sul rimorchio del trattore, bambini con una forza incredibile. Al nostro ritorno, ci attendeva a casa Don Sandro, sempre con una parola di spirito per tutti e un momento di preghiera da condividere insieme.  Giovedì un sacerdote malgascio, Mamisoa, si è offerto di accompagnarci a visitare il dispensario a Mandriarivo. La strada impervia che unisce i due paesi, la terra rossa, la polvere, tutto faceva parte di questa bellissima esperienza: come ha detto Don Sandro, “sembrava di camminare sulla Luna”. Il dispensario offre una sala maternità, una sala raggi, un laboratorio di analisi e una sala per il dentista (che è presente per le visite solo una volta al mese). Le due suore che gestiscono la struttura ci hanno accolto con grande disponibilità. Suor Martin, infermiera e responsabile del dispensario, ci ha accompagnato all’unica sorgente di acqua potabile esistente nei dintorni; qui c’era anche una grande famiglia che pescava immersa nel fango per la festa dell’Assunzione.
Sabato 13 agosto siamo di nuovo in capitale, pronti per trascorrere altre due settimane in terra malgascia. L’esperienza di servizio a Faratsiho ha lasciato un segno profondo in ciascuno di noi. Il nostro cuore è pieno di emozioni e il pensiero va a tutti i bambini che abbiamo lasciato lì; ogni bambino che abbiamo incontrato sulla nostra strada ci ha insegnato che la vita è bella, che la vita è un dono prezioso che non va sciupato, e che si è tanto più ricchi quanto più si è semplici. Il nostro pensiero va agli operai Cloude, autista del trattore, e suo figlio Rich, che con pazienza ci hanno seguito nel lavoro di manutenzione della strada; a Suor Ernestin e Suor Martin, che ci hanno accolto a Mandriarivo con tanta benevolenza; a Mireille, cuoca eccezionale; a Padre Valery che ci ha fatto visitare le piantagioni di caffè; a Mamisoa e alla sua famiglia. Ma il pensiero più grande va a Don Sandro, presenza importante a Faratsiho, grande esempio di persona con una carica incredibile, sempre serena e dedita alla propria missione: servire Dio con umiltà e semplicità.

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