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Seregno – Da profughi a pizzaioli

Seregno – Da profughi a pizzaioli

Quattro senegalesi ospiti del Piccolo Cottolengo Don Orione di Seregno, che da oltre un anno e mezzo vivono con altri connazionali in attesa del completamento dell’iter della loro richiesta di asilo politico, hanno terminato con successo un corso di formazione per pizzaioli promosso dall’ente di formazione In-Presa di Carate Brianza e per questo, nei giorni scorsi si sono visti consegnare un attestato. L’idea nasce dalla collaborazione con alcuni volontari che assieme ai sacerdoti della comunità religiosa dell’opera di Seregno con il supporto di alcuni dipendenti hanno favorito la partecipazione dei 4 giovani al corso di formazione.

Giovedì 28 aprile 2016 si è svolta la cerimonia di premiazione alla presenza dei dirigenti scolastici e delle istituzioni e, ovviamente, alla presenza di Francesco Pinto chef napoletano di origine che ha tenuto le docenze che hanno svelato ai 4 senegalesi ed agli altri partecipanti i segreti necessari per realizzare una buona pizza oltre che i protocolli per la gestione dei forni e delle cucine, informazioni importantissime per coloro che intendono percorrere la strada del ristoratore. Adesso è il momento degli stage, infatti per i 4 si apre la prospettiva di un perfezionamento ulteriore, con esperienze di stage in pizzerie esterne al pari di altri coetanei italiani che con loro hanno seguito il corso di formazione in In-Presa.
Altra novità, che è stata accolta con felicità nell’ambiente dell’istituto orionino, dove sta ormai operando a pieno regime la macchina organizzativa della patronale di Maria Ausiliatrice, che sarà a fine maggio, i 4 migranti offriranno a tutti la possibilità di gustare le loro pizze di qualità, saranno infatti accolti a produrre in uno stand di volontari partecipanti alla festa del 28 29 30 maggio.
Il felice esito di questo progetto costituisce indubbiamente uno stimolo per gli altri richiedenti asilo, che a loro volta stanno frequentando corsi di formazione per operatori sanitari o saldatori e studiano per acquisire una buona conoscenza della lingua italiana, primo presupposto per un’integrazione nel territorio circostante.

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