Auguri di Pasqua
Cari amici,
so che gli auguri di Pasqua, come quelli di Natale, sono un vero rischio per chi li fa!
In che senso?
Se uno li riceve, pensa che siano solo una formalità, un gesto di routine.
Se non li riceve, si offende per essere stato dimenticato.
In un caso rischiano di essere motivo di perplessità , nell’altro di insoddisfazione.
Insomma … non sai come comportarti.
Mi viene il sospetto che tutto questo sia dovuto al modo con cui abbiamo deturpato il senso della Pasqua.
Per i nostri bambini l’abbiamo ridotta ad un uovo di cioccolato, con la sorpresa da scoprire; o ad una colomba, forse farcita, da tagliare al momento giusto tra un gioco e l’altro.
Per gli adulti: una vacanza in paesi esotici, per chi può; o una scampagnata fuori porta per chi deve accontentarsi di meno.
Povera Pasqua! Anche questa siamo riusciti a banalizzare?
No.
Come al solito dipende tutto da noi.
Da come siamo capaci di guardare il giorno che i cristiani aspettano per tutto l’anno.
Dipende da noi saperci ancora meravigliare.
Dipende da noi avere un cuore da bambino, semplice, incantato.
Se la viviamo così, la Pasqua è il giorno della Luce, capace di rischiarare le nostre tenebre quotidiane!
É il giorno della Vita che annuncia la sconfitta delle nostre morti, quelle consuete di ogni giorno, e quella finale.
Se abbiamo occhi di bambino, è il giorno della contemplazione di Gesù Risorto!
Come sei bello Gesù, avvolto della luce della Risurrezione!
Ti avevamo contemplato sporco di polvere e bagnato di sangue sulla croce.
Sei trasformato.
Ora cambia la nostra opacità in luce, la nostra inerzia letale in vita.
Per questo sei morto e risorto.
Gesù, non è banale la tua Pasqua. Non può essere banale la nostra.
Auguri.
Don Pierangelo Ondei
Direttore provinciale