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VI Convegno Apostolico – Come in cielo, così in terra. Radicare il carisma.

VI Convegno Apostolico – Come in cielo, così in terra. Radicare il carisma.

Giornata intensa e ricca di stimoli, riflessioni, storie vere raccontate dai protagonisti in questo secondo giorno di Convegno Apostolico. La prima testimonianza è stata presentata da Marco Ottocento, della Fondazione più di un sogno. Marco si presenta prima di tutto come un genitore di tre figli, di cui una, Sara, con sindrome di Down. Da questa esperienza di sofferenza, vissuta non nel chiuso della propria realtà, ma condivisa con altri genitori nasce nel 2007 una fondazione per garantire ai ragazzi un progetto di vita. Quale? Non uno diverso, ma lo stesso che ogni genitore costruisce per i propri figli da quando nascono a quando vanno a vivere da soli: il progetto di una vita autonoma e indipendente. A seguire il professor Adriano Pessina, docente di bioetica dell’Università Cattolica, ha guidato la riflessione sul tema degli “invisibili”. Cosa vuol dire prendersi cura di chi è malato, disabile? La cura del debole non nasce dalla sua condizione di fragilità, ci prendiamo cura di loro perché sono uno di noi! Utilizziamo etichette cliniche, il disabile, il parkinsoniano, che nascondono la persona umana; se la terapia colpisce la malattia, la cura ha invece come destinatario la persona umana. Difficile mantenere lo sguardo attento a cogliere l’io invisibile nel corpo sofferente: la ripetizione rischia di uccidere la relazione se il gesto ripetuto non è riempito ogni giorno del suo senso profondo di accoglienza dell’altro.
Ecco allora le voci di queste persone accolte e amate nelle case di Don Orione: i volti e le parole degli abitanti dell’RSA di Roma Monte Mario, i lavoratori dell’Istituto Don Orione di Firenze che hanno aperto una cooperativa, gli ospiti del Piccolo Cottolengo di Genova che sperimentano nuovi modi di vivere i propri sogni e desideri.
Nel pomeriggio i lavori di gruppo per approfondire e condividere gli spunti della mattinata: e la condivisione è continuata nella serata, con una fetta di torta mangiata nel piazzale allietati da una band acustica.

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